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Deutsch Italienisch Der Prosatext im heutigen Standarditalienisch:
Einundvierzigstes Kapitel Quarantesimo primo capitolo

Darauf sandten zwei edle Frauen zu mir und baten mich, diese meine gereimten Worte ihnen zukommen zu lassen, und ich, der Trefflichkeit jener gedenkend, entschloss mich, also zu tun und daneben etwas Neues zu machen, was ich ihnen zugleich übersenden könnte, um so ihre Bitte in achtungsvollerer Weise zu erfüllen. Und ich sprach hierauf ein Sonett, welches von meinem Zustande erzählt, und sandte ihnen dasselbe in Begleitung des vorhergehenden Sonetts und mit jenem andern, welches beginnt: „O kommt, hört“ usw. Das Sonett aber, das ich damals machte, beginnt: „Hoch überm weitsten Reigentanz ...“

Fünfundzwanzigstes Sonett

Hoch überm weitsten Reigentanz der Sphären
Aus tiefstem Herzen mir der Seufzer schwillt.
Liebe reißt ihn empor, wo ihn durchquillt
Ein reinres Anschaun durch die Kraft der Zähren.

Und ist er dort, so sieht er sich verkläre
Im Himmel ein verehrtes Frauenbild,
Des Pilgers Erdensehnsucht ist gestillt:
Erstaunt sieht Wunder er, die ewig währen.

Wie er sich in ihr Anschaun ganz versenkt,
Wagt er dem Herzen, das ihn stumm befragte,
Ein rätselhaft Geheimnis zu vertrauen,

Das von der Ursach meiner Trauer sagte. –
Weil stets mein Herz an Beatricen denkt,
Versteh ich Wort und Sinn, ihr guten Frauen!

Poi mandaro due donne gentili a me, pregando che io mandasse loro di queste mie
parole rimate; onde io, pensando la loro nobilitade, propuosi di mandare loro e di fare una cosa
nuova, la quale io mandasse a loro con esse, acciò che più onorevolemente adempiesse li loro
prieghi. E dissi allora uno sonetto lo quale narra del mio stato, e mandàlo a loro co lo precedente
sonetto accompagnato, e con un altro che comincia: "Venite a intender".
Lo sonetto lo quale io feci allora, comincia: "Oltre la spera"; lo quale ha in sé cinque parti. Ne la
prima dico là ove va lo mio pensero, nominandolo per lo nome d'alcuno suo effetto. Ne la seconda
dico perché va là suso, cioè chi lo fa così andare. Ne la terza dico quello che vide, cioè una donna
onorata là suso; e chiamolo allora 'spirito peregrino', acciò che spiritualmente va là suso, e sì come
peregrino lo quale è fuori de la sua patria, vi stae. Ne la quarta dico come elli la vede tale, cioè in
tale qualitade, che io non lo posso intendere, cioè a dire che lo mio pensero sale ne la qualitade di
costei in grado che lo mio intelletto no lo puote comprendere; con ciò sia cosa che lo nostro
intelletto s'abbia a quelle benedette anime, sì come l'occhio debole a lo sole: e ciò dice lo Filosofo
nel secondo de la "Metafisica". Ne la quinta dico che, avvegna che io non possa intendere là ove lo
pensero mi trae, cioè a la sua mirabile qualitade, almeno intendo questo, cioè che tutto è lo cotale
pensare de la mia donna, però ch'io sento lo suo nome spesso nel mio pensero: e nel fine di questa
quinta parte dico 'donne mie care', a dare ad intendere che sono donne coloro a cui io parlo. La
seconda parte comincia quivi: "intelligenza nova"; la terza quivi: "Quand'elli è giunto"; la quarta
quivi: "Vedela tal"; la quinta quivi: "So io che parla". Potrèbbesi più sottilmente ancora dividere, e
più sottilmente fare intendere; ma puòtesi passare con questa divisa, e però non m'intrametto di più
dividerlo.

Oltre la sfera che più larga gira,
passa 'l sospiro ch'esce del mio core:
intelligenza nova, che l'Amore
piangendo mette in lui, pur sù lo tira.

Quand'elli è giunto là dove disira,
vede una donna che riceve onore,
e luce sì che per lo suo splendore
lo peregrino spirito la mira.

Vedela tal, che quando 'l mi ridice,
io no lo intendo, sì parla sottile
al cor dolente che lo fa parlare.

So io che parla di quella gentile,
però che spesso ricorda Beatrice,
sì ch'io lo 'ntendo ben, donne mie care.

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