| Quomodo sola sedet civitas
        plena populo; facta est quasi vidua domina gentium.(Wie liegt die Stadt so wüste, die voll Volks war! Sie ist eine Witwe
      geworden, die Fürstin der Völker.) Noch dachte ich auf die Ausführung
      dieser Kanzone und hatte davon die eben niedergeschriebene Stanze vollendet,
      als der Herr der Gerechtigkeit die holde Frau zu sich rief, auf dass sie
      einginge zur Herrlichkeit unter der Fahne Marias, der gebenedeiten Königin,
      deren Name in tiefster Ehrerbietung von dieser seligen Beseligerin (Beatrice)
      genannt ward. Und wiewohl es vielleicht gefallen möchte, wenn ich
      jetzt einiges über ihren Hinweggang von uns bemerkte, so ist es doch
      nicht meine Absicht, dies hier zu tun, aus dreierlei Gründen. Zuerst,
      weil es nicht zu meinem gegenwärtigen Vorhaben gehört, wie zu
      ersehen, wenn wir das Vorwort betrachten, das diesem Büchlein voran
      steht; sodann, weil, wenn es auch in meinem Vorhaben läge, meine Feder
      dennoch nicht hinreichen würde, um, wie sich's ziemt, davon zu handeln;
      zum dritten endlich, weil, ob auch beides wäre, es mir nicht zukommt,
      davon zu reden, darum, weil ich, wenn ich es täte, mein eigner Lobredner
      werden müsste. Solches aber bringt allzumal Tadel dem, der sich dessen
      unterfängt, und somit überlasse ich dies andern Berichtenden.
      Da jedoch in dem vorhergehenden die Zahl Neun oftmals eine Stelle gefunden,
      so dass es scheint, dieselbe sei nicht ohne Bedeutung, und da die gedachte
      Zahl insbesondere bei ihrem Hinweggange eine solche Bedeutung gehabt zu
      haben scheint, so muss ich davon einiges sagen, weil dies mit meinem Vorhaben
      sich wohl verträgt.
 | "Quomodo sedet
      sola civitas plena populo! facta est quasi vidua domina gentium".
      Io era nel proponimento ancora di questa canzone, e compiuta n'avea questa
      soprascritta stanzia, quando lo signore de la giustizia chiamòe
      questa gentilissima a gloriare sotto la insegna di quella regina benedetta
      virgo Maria, lo cui nome fue in grandissima reverenzia ne le parole di
      questa Beatrice beata. E avvegna che forse piacerebbe a presente trattare
      alquanto de la sua partita da noi, non è lo mio intendimento di
    trattarne qui per tre ragioni: la prima è che ciò non è del
presente proposito, se volemo guardare nel proemio che precede questo libello;
la seconda si è che, posto che fosse del presente proposito, ancora non
sarebbe sufficiente la mia lingua a trattare, come si converrebbe, di ciò;
la terza si è che, posto che fosse l'uno e l'altro, non è convenevole
a me trattare di ciò, per quello che, trattando, converrebbe essere me
laudatore di me medesimo, la quale cosa è al postutto biasimevole a chi
lo fae: e però lascio cotale trattato ad altro chiosatore. Tuttavia, però che
molte volte lo numero del nove ha preso luogo tra le parole dinanzi, onde pare
che sia non sanza ragione, e ne la sua partita cotale numero pare che avesse
molto luogo, convènesi di dire quindi alcuna cosa, acciò che pare
al proposito convenirsi. Onde prima dicerò come ebbe luogo ne la sua partita,
e poi n'assegnerò alcuna ragione, per che questo numero fue a lei cotanto
amico. |